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MANUEL MOSCATI: X FACTOR ALBANIA

“ Gae Capitano e Davide Settembre firmano il nuovo brano di Manuel Moscati, artista romano finalista a X Factor Albania.

“Alle spalle un’intensa attività live accanto ad artisti come Moreno, Alexia, Marco Masini, Massimo Di Cataldo, Mauro Di Maggio, Nathalie, Luisa Corna, Alex Britti, Anna TatangeloAnnalisa Scarrone, Loredana Errore, Marco Carta, Laura Bono, Renzo Rubino, Manuel Foresta, , Michele Bravi.

Manuel Moscati, italiano, romano per l’esattezza.

Tredici live, 3 show down vinti, cantante, attore, ballerino e showman; un percorso il suo che ha appassionato gli spettatori ad ogni puntata, che ha stupito la giuria ad ogni esibizione e che gli ha permesso soprattutto di dimostrare la sua versatilità, la sua professionalità e di essere un artista completo più che pronto ad affrontare contesti importanti.

Questi sono solo alcuni dei commenti rilasciati dai giudici durante le sue esibizioni:
Pronto per riempire lo stadio Olimpico di Roma” – “Tutta l’esperienza fatta negli anni, concorsi, festival, esibizioni live, è servita a farlo arrivare qui consapevole e perfettamente in grado di affrontare questo percorso. Non si può pensare di partecipare ad un talent senza aver lavorato tanto prima” – “Manuel ha la capacità di personalizzare ogni brano” – “Manuel è la rivelazione di questa edizione” – “Ci possono essere tutti i ballerini o può essere da solo, Manuel ha una presenza scenica tale che riempie il palco” – “Manuel è uno dei migliori talenti di quest’anno”.

Un team di autori e musicisti professionisti per il progetto “L’altra parte di me”, tra cui lo stesso Manuel  come interprete e autore la collaborazione di Davide Settembre per la musica, Max Mungari per l’arrangiamento e il disco di Platino Gae capitano per il testo.

 

 

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© Esclusiva proprietà intellettuale di Gae Capitano @ Songwriting Academy 

GERARDINA TROVATO: “GRAZIE AL DIO DELLE PICCOLE COSE”

“Il ‘Dio delle piccole cose’ opera prodigi nel silenzio, come recita il testo di una nota canzone di Fabi-Silvestri-Gazzè scritta dal mio caro amico e autore Gae Capitano: un vero poeta dei nostri giorni”

 

Tre ‘Festival di Sanremo’ alle spalle (nel 1993, ’94 e 2000), oltre 25 milioni di dischi venduti nel mondo, e duetti prestigiosi con artisti del calibro di Andrea Bocelli, Renato Zero ed Enzo Gragnaniello.

E’ stato un grande onore lavorare e conoscere Gerardina Trovato, una delle nostre più immense e originali artiste femminili italiane

“Quando dopo mesi di lavoro  Amadeus ha deciso di non passare il brano scritto da me e Gerardina a Sanremo (l’edizione che segnò il ritorno di Orietta Berti) il mio primo pensiero non fu per la mia personale mancata partecipazione ( Sanremo è ambito naturalmente da tutti gli autori) ma la persa possibilità di riscatto di questa artista straordinaria e fragile che meriterebbe di ritornare sulla scena.

Purtroppo da anni Jerry- come la chiamano affettuosamente gli amici- ha avuto l’attenzione del pubblico più per sue vicende familiari e di salute piuttosto che per il suo talento artistico.

La prima volta che ho sentito il brano che abbiamo scritto interpretato da lei eravamo in studio di registrazione: tutte le persone presenti  hanno pensato di trovarsi di fronte a Mia Martini, perchè poche artiste hanno la capacità di arrivarti “sotto la pelle” e di trasmettere emozioni.

Gerardina Trovato è una di queste.

Stiamo parlando di un’autrice unica nel suo genere, che ha venduto milioni di dischi, inimitata dagli anni in cui Caterina Caselli la produsse, una cantautrice che – vi posso assicurare- è ancora in grado di emozionare con la sua voce graffiante e di scrivere canzoni bellissime.

Nelle storie a lieto fine Gerardina sarebbe salita su quel palco a riprendersi lo spazio che sarebbe dovuto alla sua grandezza immensa di artista, per le cose straordinarie che ha scritto e per quelle che ancora è in grado di regalarci.

Ma la vita, lo sappiamo, ha per noi strade complicate. Io ci credo ancora. Auguri di cuore per tutto, Jerry.

 

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ADRIANA SPURIA “VERO AMORE”

“La collaborazione con Gae Capitano si rinnova, stavolta in qualità di arrangiatore. Il suo arrange ha regalato al brano un sound unico, un mix di orchestrazione ed elettronica sostenute da una ritmica incalzante che non molla mai la presa, catturando l’ascoltatore dall’inizio alla fine.”

Nel suo nuovo singolo l’artista siciliana canta la nostalgia del futuro che è la percezione di ciò che sarà, una percezione così reale e perfetta nella sua bellezza che la sua assenza genera una velata nostalgia. 

Alla produzione del brano hanno partecipato:

In qualita’ di autore del testo, Luca Viviani, autore con numerose collaborazioni nel mondo della discografia

Adriana Spuria in qualità di cantante interprete e produttrice del brano col suo marchio La Fabbrika ,in qualita’ di compositrice della parte musicale(armonia e melodia ) e di autrice di una parte del testo

L’arrangiamento e’ stato curato da Gae Capitano, disco di platino come autore per l’album cult “il padrone della festa “ di Fabi,Silvestri,Gazze’ , miglior arrangiamento al festival delle arti di Andrea Mingardi e  4 nomination tra cui migliore colonna sonora al Music Short Festival per il corto “L’uomo senza storia “di Antonio Scrimenti.

il mix e’ stato curato da Antonio Polidoro, il mastering da Claudio Giussani.

La copertina del disco ed il video di accompagnamento, un bellissimo show di illustrazioni dove la protagonista e’ donna ,sono stati realizzati da Francesco Dezio , scrittore , disegnatore e illustratore.

 

 

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GAE CAPITANO – IL PENSIERO DI LELE BOCCARDO

“Un raffinato poeta prestato alla musica, aldilà delle etichette e dei luoghi comuni ”

“Gae Capitano, ovvero quando la musica d’autore italiana dà il meglio di sé stessa. Un artista che ti trasporta con i suoi testi in un mondo fatto di sogni, colori e emozioni profonde”

“Un raffinato poeta prestato alla musica aldilà delle etichette e dei luoghi comuni, un artista a tutto tondo – compositore, produttore e raffinato arrangiatore – che, con umiltà e passione, si sta ritagliando un ruolo di rilievo nel nostro panorama musicale

Lele Boccardo, già storico pioniere delle radio libere in quanto tra i primi speaker e dj italiani negli anni ’70, è una delle penne più schiette e sincere della musica italiana.

Critico musicale che già al ‘Dopofestival’ di Sanremo”  si è distinto per i suoi pareri al vetriolo, ma brillanti e fondati al tempo stesso, sull’attuale stato dell’arte della nostra canzone – è attualmente il Direttore del Magazine ZTL.

Giornalista e scrittore, nonché attento osservatore dei fenomeni del cambiamento in atto nella società moderna in fatto di musica, dopo il brillante debutto con l’opera prima, dal titolo ‘Un futuro da scrivere insieme’ (Seneca Edizioni), ora passa al thriller avendo da poco dato alle stampe ‘Il Rullante Insanguinato’ (Sillabe di Sale Editore), primo romanzo noir musicale italiano, che verrà presentato il 21 maggio nel prestigioso contesto internazionale del Salone del Libro di Torino.

Un libro ottimamente recensito dalla migliore stampa specializzata, che sta ottenendo importanti riscontri di vendite, critica e pubblico

Gae Capitano:

“Ho conosciuto Lele Boccardo nel team di opinionisti di una edizione di Sanremo News: un uomo dalla cultura musicale notevole e forse uno dei pochi critici musicali “operativi sul campo”, uno di quei rari professionisti che gira per l’Italia e gli artisti li ascolta dal vivo, li intervista, li conosce, prima di scriverne nelle sue recensioni”

“Il suo libro “Il rullante insanguinato” è riuscito a sorprendermi perchè – oltre ad essere scritto veramente bene – è riuscito a celarmi fino in fondo l’esito della storia: è per uno scafato lettore come me non era affatto semplice: mi è piaciuto molto. Anche se non sono rimasto sorpreso del fatto che il libro fosse di elevata fattura, in quanto negli anni Lele Boccardo mi ha sempre dimostrato di affrontare professionalmente, con cura. tutto quello che fa”

“Con la sua compagna e collaboratrice Tina Rossi due persone che ammiro e stimo tantissimo”.

“Oltretutto felice e lusingato di aver avuto negli anni, progetto dopo progetto, i suoi consensi in campo letterario, perchè  lui la musica la vive “di pancia” e – nello spirito dei migliori critici italiani – quando Boccardo ha qualcosa da dirti non usa giri di parole e può essere “tagliente”.

Grazie sempre Lele: onorato della stima di una persona pura e preparata come te” Gae

 

 

 

 

 

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ADRIANA SPURIA -“FRAGILE”

“Più che testo, poesia, come sempre, quando si ha a che fare con il songwriter torinese: “L’odore delle stelle che cade prima della notte sulla mia pelle non va più via”, lo trovo di una sensibilità straordinaria”

[ZTL Magazine] 

“Un testo nel quale Gae Capitano sulla composizione di Adriana Spuria ha dato il meglio di sé, interpretando con maestria la versione originale in inglese scritta dalla cantautrice siciliana”

[RGitalia]

“Una canzone che attraverso la squisita penna di Adriana e Gae Capitano ci trasporta con delicatezza in un viaggio musicale fuori dal comune”

[Juke Box di Alba Cosentino]

 

La vita è un viaggio che si alterna tra paesaggi deserti, sedie vuote, strade infinite e spazi sconfinati, solitudini e gioie, legami indissolubili ed eterni, complicità tutta al femminile e amori meravigliosi. “Saremo uniche Sensei in questa vita perché sei tu l’altra parte di me” scrive Gae Capitano coautore del brano con Adriana, dove Sensei è la madre, l’amica, l’amore, la madre terra e la funzione di  maestro che vive in ognuno di questi personaggi. Un video interamente girato in America, tra il Grand Canyon, la route 66, lo Yosemite park e New York.

Un Un avvicendarsi di paesaggi e volti ,persone importanti  che ci lasciano ma che saranno con noi per sempre, come mamma Michela scomparsa recentemente e a cui Adriana ha dedicato questo video.

La vita viaggia attraverso lande deserte e sconfinate, conosce il sapore amaro dell’abbandono e della solitudine, ma poi si rigenera con fiducia e amore ancora una volta ed esulta di gioia e di forza, con rinnovata bellezza .

Fragile comincia con un pianoforte  e una sedia nel Grand Canyon, poi  un viaggio attraverso il deserto, come Thelma e Louise…Un’alternanza di suoni acustici ed elettrici, di piano e forte che si dipana in questo mix di rock ballad e canzone d’autore. Un testo nel quale Gae Capitano sulla composizione di Adriana Spuria ha dato il meglio di sé, interpretando con maestria la versione originale in inglese scritta dalla cantautrice siciliana.

Intervista Adriana Spuria su SKY TG 24

Sono sempre stata convinta  che le canzoni esistano  ancor prima che noi compositori e autori le creiamo e che ci usino come mezzi per manifestarsi proprio come accade per  una nuova vita”

“A tal proposito Fragile racconta una  storia che mi tocca nel profondo riguardandomi  intimamente, non credo di esagerare se dico  che questa canzone ha avuto una funzione premonitrice nel mio percorso di vita. La musica possiede una saggezza profonda, antica come la terra e racconta l’evoluzione degli eventi, talvolta addirittura anticipandoli, ancor prima che noi li sperimentiamo”

“In un pomeriggio di  marzo 2021, credo fosse il giorno 20, composi questa canzone. Era una preghiera rivolta a qualcuno di non ben definito, ma qualcuno di importante, era la preghiera di non andar via ,una richiesta di non abbandono. La sera che conclusi questo brano mia madre ebbe una emorragia cerebrale e dopo 36 giorni morì.

In quei 36 giorni in cui mamma lottava per la sua sopravvivenza, chiesi  a Gae Capitano di scrivere un testo in italiano in cui si parlasse del  legame eterno madre/figlia, della fragilità della separazione, dell’amore che le terrà unite per sempre”

“Così la madre divenne Sensei (In giapponese Maestro) nel testo di Gae , quel maestro che vivrà per sempre dentro di noi. Ma il brano accenna anche ad un nuovo amore, anch’esso maestro. Accade che la vita sia un viaggio  attraverso lande deserte e sconfinate, che impariamo il sapore amaro dell’abbandono e della solitudine, ma poi la vita si rigenera e ancora una volta incontriamo l’amore ed esultiamo di gioia e di bellezza, con rinnovata forza. Fragile racconta di un viaggio e dei legami indissolubili ed eterni. “

“Il videoclip è stato interamente girato in America, tra il Grand Canyon, la Route 66 e New York.

Il brano comincia con un pianoforte  e una sedia nel Grand Canyon, poi un viaggio attraverso il deserto, la madre e due donne che come Thelma e Louise guardano verso nuovi orizzonti…un’alternanza di suoni acustici ed elettrici, di piano e forte che si dipana in questo mix di rock ballad e canzone d’autore.

Dedico Fragile a mia madre, colei che mi ha sempre sostenuto e invogliato a fare la mia musica

 

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Fragile Adriana Spuria 

Ha il suono del deserto
il vento nei capelli
l’asfalto brucia
e ora noi
Ci giocheremo tutto
ci basterà uno sguardo
non torneremo
indietro mai

La strada corre e nella radio
suona “Ring of fire” di Johnny Cash
e sembra un mare questo cielo
chiudo gli occhi e ora volo libera
non sono

Fragile se sei
adesso dentro i giorni miei
noi come Thelma
& Louise
-saremo-

Uniche Sensei
di questa vita perché sei
tu l’altra parte
di me

L’odore delle stelle
che cade prima della notte
sulla mia pelle
non va più via

Ti guardo e ora so
perché tutto d’improvviso ha un senso:
bastava solo
un po’ di follia

La strada corre contro il vento
e la radio suona “I Do” di Jessie James
E’ un mare all’orizzonte il cielo
e finalmente sono libera

Non sono fragile se sei
adesso dentro i giorni miei
noi come Thelma
& Louise

noi
Uniche Sensei
di questa vita perché in fondo sei
tu l’altra parte
di me
tu l’altra parte
di me
tu l’altra parte
di me

 

 

 

 

© Esclusiva proprietà intellettuale di Gae Capitano @ Songwriting Academy 

GAE CAPITANO – PREMIO SERGIO ENDRIGO

“Menzione speciale per la migliore opera letteraria assegnata dallo staff tecnico del Premio Sergio Endrigo a Gae Capitano”

Le due serate saranno condotte dal noto giornalista-conduttore e critico musicale Massimo Cotto di RAI Uno.
I partecipanti si esibiranno dal vivo accompagnati dalla grande Orchestra diretta dal  M.° Gastone  Bortoloso

Organizzato dall M.A.S. Media Association Service, dalla  Musicisti Associati Produzioni M.A.P.,  dalla  Peter Pan Agency,  dalla MC Service, patrocinato  dalla  Regione  Lombardia, dalla Provincia  di Milano,  dal  Comune di Milano  e  dall’ A.F.I., il  PREMIO SERGIO ENDRIGO  è un concorso nazionale riservato ai nuovi cantautori le cui canzoni abbiano elevate  qualità  musicali e contenuti  letterari di spessore tali da poter essere avvicinate alla vena poetica e musicale del grande cantautore  istriano.

 

 

 

 

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GAE CAPITANO – IL PENSIERO DI NICO DONVITO

 “All’interno degli scritti che riflettono i suoi pensieri, finezza ed esperienza si intrecciano dando vita a quell’ancestrale atto eroico che più comunemente chiamiamo poesia

Nico Donvito, Scrittore e  Critico Musicale per  le testate generaliste newsly.it e italiapost.it, RecensiamoMusica.com, musica361.it e ImusicFun.it.

“Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione

La penna di Gae riflette tutta la sua sensibilità, me ne rendo conto ogni volta che ascolto “Il Dio delle piccole cose” del trio Gazzè-Fabri-Silvestri, oppure “Tabula rasa” di Ilaria Porceddu, ma anche e soprattutto attraverso ciascun dialogo realizzato con lui, anche solo leggendo un suo semplice post sui social. All’interno degli scritti che riflettono i suoi pensieri, finezza ed esperienza si intrecciano dando vita a quell’ancestrale atto eroico che più comunemente chiamiamo poesia” [Nico Donvito]

Partecipazione a conferenze e manifestazioni in sala stampa, tra cui il Festival di Sanremo e l’Eurovision Song Contest, collaborazioni con varie etichette discografiche, sia major (Universal, Sony, WarnerMusic) che indipendenti per interviste ai vari artisti;

Il suo primo libro è dedicato all’icona dei Festival musicali italiani: “SANREMO IL FESTIVAL – Dal boom economico al rock dei Maneskin” con prefazione di Amadeus e copertina disegnata da Riccardo Mazzoli –

https://www.facebook.com/watch/?v=249859130672563

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GAE CAPITANO – IL PENSIERO DI ROBERTO PULEO

“Gae è il Mogol del XXI secolo: il musicista migliore che abbia mai incontrato” Il pensiero di Roberto Puleo chitarrista storico di Branduardi, Fogli, Togni.

Gae Capitano:

” Trovo immeritato il pensiero di Roberto Puleo nei miei confronti: lui ha avuto il piacere di suonare con i più grandi professionisti della musica italiana degli anni 80 e 90, con cui non ho alcun confronto”

“Sicuramente ci lega un’ affetto trentennale”

“Ma sono lusingato, perchè ho sempre considerato Roberto Puleo -con Silvano Borgatta- i maestri che più hanno influenzato la mia scrittura, artisti che ancora oggi ammiro e considero inarrivabili come sensibilità ed esperienza, professionisti che “suonano” con una marcia – fisica e intellettuale- che sai di non poter mai raggiungere”

“Maestri con stili diversi  – e strumenti diversi in quanto Puleo è un grande chitarrista e Borgatta uno straordinario pianista – ma con quella sensibilità, visione della musica e dell’orchestrazione, che appartiene a pochi”

“Sentire i dischi a cui hanno lavorato è una cosa che mi affascina ( e fa incazzare) ancora oggi, perché sono di un altro pianeta

Intervista a Roberto Puleo

“Gae Capitano? L’unicità del genio”

Incredibile che dopo aver lasciato la scena internazionale per troppa fatica, il destino mi abbia messo davanti  Gae Capitano, un signore gentile che già componeva e arrangiava alla grande le sue canzoni”

Non mi aspettavo un’epifania come questa avendo appena lasciato tutta la mia attività live.

Gae arrivava sempre in studio (lavoravamo negli studi torinesi degli anni 90 “Minirec” di Gigi Guerrieri, “Leone Audiovisivi” di Maurizio Leone Studi e principalmente il mitico “G7” di Gualtiero Gatto) con delle canzoni stupefacenti, nuove fresche e coinvolgenti.

E mi incaricò per anni di arrangiare i suoi brani: tantissimi i  lavori con artisti emergenti o big della musica”

“Ora lo ammiro con piacere e sono felice che a parer mio Gae sia il Mogol del XXI secolo, il musicista migliore che abbia mai incontrato, e sono felicissimo di averlo come caro amico ancora oggi. Non è così frequente nel mondo dello spettacolo” [Roberto Puleo]

Roberto Puleo, grande esperienza alle spalle di collaborazioni con artisti quali Riccardo Fogli, Angelo Branduardi, Gianni Togni, Pooh, Goblin

La sua notorietà, in qualche caso, deriva più da episodi che dalla sua esperienza artistica; desidero ricordare a proposito, proprio l’episodio voluto dal produttore di Fogli Giancarlo Lucariello, che al Festival di Sanremo del 1982, vinto da Riccardo, fece salire sul palco proprio Roberto Puleo accanto all’elegantissimo Fogli (fatto inusuale per quel periodo), che spopolò con la marcata esibizione chitarristica, dando enorme risalto al brano “Storie di tutti i giorni”.

Quel Festival di Sanremo rimane nella storia per l’eliminazione di Vasco Rossi con “Vado al massimo”; di Zucchero con “Una notte che vola via”; di Bobby Solo con “Tu stai” etc.

Roberto Puleo è noto per aver fatto parte per un breve periodo dei Goblin di Simonetti (famosi per la colonna sonora di “Profondo Rosso”).

Roberto Puleo e forse la CGD (casa discografica di Riccardo Fogli) sull’onda della probabile notorietà dell’immagine ricevuta, decisero di incidere un disco a 45 giri, ovviamente solo strumentale, nel quale esplode il grande virtuosismo chitarristico di Roberto. La produzione e la realizzazione fu ovviamente curata da Giancarlo Lucariello e gli arrangiamenti e la direzione a Maurizio Fabrizio. Il disco fu stampato e distribuito anche in Germania su etichetta CGD Ariola 104 562 – 100. In Italia con l’etichetta CGD Paradiso PRD 10403.

 

Vai al vincitore Sanremo 1982

 

 

 

 

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RECENSIAMOMUSICA: LE CANZONI ITALIANE IMPERDIBILI DEL 2017

“La brava interprete sarda confeziona perfettamente un delicato racconto scritto dall’ottimo Gaetano Capitano che, con un ricercato linguaggio ed una innata capacità d’espressione profonda, le dona un gioiellino d’altri tempi. Ilaria segue le parole donandogli corpo senza mai esagerare dimostrandosi degna delle grandi dive dell’interpretazione di ieri. Uno struggente capolavoro per pochi intenditori.”

La firma leggera contemporaneamente profonda di Gaetano Capitano dona all’interpretazione sentita di Ilaria Porceddu un’intensissima gemma musicale che pare voler accompagnare un lento dipingere nostalgico a cui si contrappongono improvvise ed irrequiete pennellate frenetiche e violenti. In questa tela di Van Gogh il testo racconta con cruda verità e realtà un istante in cui i due amanti si trovano di fronte ad un burrone tra disillusione e piacere

Eros è un demone”, diceva Socrate menzionando Diotima di Mantinea, e a prescindere che il nostro pensiero si avvicini al romanticismo di Platone (l’amore come completamento di un altro essere) o al crudo realismo di Dawkins (“Il gene egoista”) e Schopenhauer (“Metafisica dell’amore sessuale”), è innegabile che il sesso sia una componente inscindibile della nostra esistenza.

Un gesto estremo e naturale di cui la parola “amore” non svela la profonda alchimia di emozioni, paure, rabbia, fiducia, totale abbandono, desideri, e che nella sua forma più pura, nella sua capacità di fondere due anime distinte ha qualcosa di magico.

Nell’atto di fare l’amore mostriamo davvero chi siamo. E alla sua fine, quando la coscienza riprende dominio dei pensieri, il cuore (innocente) ritrova una tavoletta di cera vuota, su cui poter riscrivere una nuova storia.

Una “tabula rasa”.  [Presentazione di Gae Capitano. “La Nazione”]

 

 

 

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SONGWRITING-PERCHE’ LA MUSICA E’ COSI’ IMPORTANTE NELLE NOSTRE VITE

“Una domanda che nasconde il segreto intrinseco della capacità delle canzoni di evocare stati d’animo ed emozionarci”

 

Perché la musica è così importante nelle nostre vite?

Steven Pinker, professore di psicologia all’università di Harward, afferma che

“Rispetto al linguaggio, alla vista, al ragionamento sociale e alle conoscenze fisiche, la musica potrebbe scomparire dalle nostre vite lasciando praticamente intatto il nostro stile di vita. La musica è semplicemente un cocktail di elementi ricreativi che attraverso l’apparato uditivo stimolano una massa di circuiti, creando una sensazione di piacere”

Un’affermazione cinica.

Oggi conosciamo i meccanismi di “premiazione chimica” del cervello di fronte a stimoli sonori, ma ridurre una esperienza così straordinaria come l’ascolto (e ancor di più la creazione) di esperienze sonore è sicuramente una visione troppo semplicistica.

La prima risposta sul perché dell’ esistenza della musica nella storia dell’uomo ha bisogno di un’angolazione diversa per essere elaborata:

Ci sono molti aspetti culturali che ci appartengono che non sono direttamente legati alla sopravvivenza diretta ma rivestono ugualmente grande importanza.

L’alfabetizzazione per esempio – cioè la capacità di trasmettere informazioni- è importantissima ma appartiene a una fase evolutiva dell’uomo abbastanza recente., segno che la sua invenzione ha – sì- accelerato il passo e portato grandi benefici, ma l’essere umano era giunto ugualmente in qualche modo fino al tempo della sua apparizione nella società.

J.Carroll dell’Università del Missouri esprime un concetto interessante anticipato da un aforisma di Liebiz nel 1600, che diceva” La musica è il piacere che la mente umana prova quando conta senza essere conscia di contare“.

Liebiz era un grande filosofo quindi dietro questa affermazione apparentemente semplice si nasconde un argomento molto complesso.

Carroll dice che: “La musica, l’arte, la letteratura sono strumenti grazie ai quali affiniamo la macchina cognitiva che l’evoluzione ci ha messo a disposizione attraverso i processi del nostro cervello

Platone parlava già della “Natura nobilitatrice dell’arte”.

Ritorniamo alla domanda principale:

la musica è così importante nelle nostre esistenze -ed è presente in qualche mondo nella vita di ognuno di noi -per qualche motivo che non può essere semplificato in una funzione necessaria alla vita.

Ma allo stesso tempo la musica non è una cosa che pratichiamo per scelta: è radicata in noi , nelle nostre funzioni motorie, cognitive, uditive, in modo così naturale che non potremmo liberarcene neanche se volessimo.

Charles Darwin nell’”Origine dell’uomo” del 1877, diceva che la musica è una qualità latente presente in tutti gli esseri umani, non direttamente legata alla sopravvivenza diretta ma piuttosto collegabile alla selezione sessuale, in cui un organismo ottiene un vantaggio riproduttivo non grazie ad una vita più lunga ma al maggior successo nel corteggiamento, quindi ad una maggiore possibilità di trasmissione dei geni.

Qualcuno, negli anni a venire,  ha espresso l’obiezione che se fosse così la musica avrebbe intrapreso strade diverse nella vita di uomini o donne, ma non esistono studi che evidenziano questo aspetto.

Quindi approfitto di questo punto per svelarvi un pensiero:

rispondere correttamente da un punto di vista scientifico alla domanda “Perché la musica è così importante nelle nostre vite” è una impressa difficilissima: personalmente studio questo quesito da sempre e non ci sono affermazioni sicure ma solo risposte che cambiano continuamente in base a nuove scoperte scientifiche e correnti di pensiero filosofiche.

Sicuramente sono convinto Joseph Carroll abbia evidenziato un punto fondamentale: il nostro cervello è in grado di svolgere potenti connessioni emotive legate al processa mento dei suoni e lo fa di continuo, incessantemente perché ne è capace.

Nei miei workshop utilizzo intere lezioni per evidenziare come il suono sia stato per l’essere umano un arma potentissima per sopravvivere.

Le capacità quasi magiche del suono di poter essere udito a distanza, al buio, di poter superare aggirare gli ostacoli e di poter trasmettere la stessa informazione in tempi velocissimi a molti individui contemporaneamente, si sono rivelate dei superpoteri.

Il cervello ha sfruttato queste informazioni importantissime, evolvendosi dedicando processi di raccolta ed elaborazione di queste informazioni in modi velocissimi e prioritari.

E ha continuato a elaborare i suoni intorno a noi perché si tratta di uno strumento molto potente che ci fornisce indicazioni precise in tempo reale dell’ambiente intorno a noi. Una specie di radar sempre attivo.

Tornando un passo indietro, la capacità del cervello di elaborare dati si è trasmessa in modo automatico al mondo dei suoni legato alle strutture regolari che sono poi diventate le canzoni.  

Le canzoni  hanno sempre avuto una componente di piacere nelle nostre vite e hanno avuto un ruolo sempre più presente nelle nostre vite: mentre una volta per ascoltare musica occorreva trovare un musicista che suonasse uno strumento o qualcuno che cantasse, oggi  siamo bombardati continuamente da un mare di strutture di suoni (canzoni) che vengono diffuse da radio, tv, cellulari.

Il pensiero personale che cerco di trasmettere a chi mi dedica del tempo ed è interessato da questo argomento, la mia personale deduzione che riassume i miei anni di studi e ragionamenti è brevemente questo:

“Quando suoniamo, inventiamo file ordinate di suoni , aggiungiamo concetti alla musica con l’utilizzo del linguaggio delle parole – utilizziamo quei circuiti di elaborazione principale che la natura ha prima creato per la sopravvivenza ma ha poi utilizzato per scopi ludici e di piacere anche alla musica”

Arrivare a questa conclusione ha cambiato molto il mio modo di scrivere: spero queste mie considerazioni possano condurvi ad un nuovo modo di pensare alla musica,  utile anche al vostro percorso. Gae

 

Citazioni di Correll, Bach, Liebniz, Platone, Pinker & Gae

 

 

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© Gae Capitano, 2022