“Che ci si trovi ad un appuntamento di lavoro, un’intervista, una cena, o una tranquilla chiacchierata tra amici, la curiosità delle persone cade sempre su come noi autori affrontiamo il processo di creazione”
“Se le canzoni vengono scritte partendo dalla musica o dal testo. ❞
Per noi che scriviamo canzoni, la domanda “Prima il testo o la musica?” è così ricorrente da superare le più famose “Essere o non essere” o “Prima l’uovo o la gallina“.
Il fattore che incuriosisce me, dopo tanti anni di corsi, è che questa sia praticamente una delle domande immancabili quando si parla di songwriting, e che a porla siano anche gli stessi scrittori, musicisti, autori, compositori e addetti ai lavori, non alle prime armi del mestiere di scrittura.
Personalmente ho sempre avuto le idee chiare sui due modus di creazione, forse perché appartengo alla categoria di scrittori che si occupano sia di testi sia di musica, e probabilmente perché fino agli anni 90 per ricevere le qualifiche di Compositore o di Autore di testi – due dei modi con cui la Siae, Società Italiana Autori ed Editori, identifica i suoi iscritti- occorreva sostenere degli esami che includevano anche alcune nozioni sull’argomento.
Quando è partito il progetto di Songwriting Academy è stato quindi inevitabile questo quesito universale nel mondo della scrittura di canzoni, sia stato uno dei primi punti su cui mi è chiesto di intervenire, anche solo per la mia esperienza di oltre 500 brani depositati, ad oggi, in Siae come autore.
“Una canzone nasce prima da un testo o da una musica?”
Partiamo questa nostra analisi da un assioma fondamentale:
“Aldilà della loro apparente funzione d’intrattenimento, le canzoni sono la combinazione di due raffinati sistemi di comunicazione: il suono e le parole”
- Il Suono
Per motivi evolutivi il cervello ha riservato ai suoni un canale di decodifica preferenziale:
le onde sonore superano ogni filtro mentale e vengono immediatamente analizzate dal cervello in modo da poter innescare la risposta istintiva più adatta alla sopravvivenza, senza il processo del ragionamento.
Per questo motivo un rumore improvviso ci allerta e ci prepara alla fuga, un fruscio nel silenzio ci insospettisce, un sibilo nell’aria ci induce istintivamente ad abbassarci. Anche se non viviamo più nella giungla, i riflessi incondizionati sono rimasti gli stessi.
- Il nostro cervello solitamente analizza i segnali inviati dai nostri sensi attraverso un processo di decodifica-reazione: analizza quello che sta succedendo e reagisce di conseguenza.
- Il suono (e il dolore) utilizzano uno schema inverso: reazione-decodifica: prima viene attivata una risposta fisica che possa preservarci da eventuali danni (toccare il fuoco, essere sepolti da una frana o aggrediti da un animale) e in un secondo momento interviene un processo di analisi per comprendere quello che sta succedendo.
“Per fare questo il cervello ha associato al suono due informazioni assolute: priorità e verità. Quello che giunge dalle onde sonore è importante e deve essere inizialmente interpretato come verità”
- Le parole
Tutti conosciamo la potenza delle parole: possono emozionarci, muovere ricordi, farci arrabbiare, convincerci, manipolarci, farci ridere o piangere.
“Le parole, prima pronunciate poi scritte, sono un sistema di comunicazione altrettanto complesso delle onde sonore e costituiscono un ulteriore passaggio di quest’ultime verso un micro mondo di sfumature e dettagli “
Il linguaggio è una manipolazione dei suoni (la voce) e poi del pensiero personale (coscienza) che ci consente di poter descrivere in modi precisi oggetti e concetti astratti, quindi è uno strumento molto efficiente per condividere informazioni che ci permettono di relazionarci meglio con il mondo esterno.
“Quando associamo delle parole ad una melodia per creare una canzone, uniamo due superpoteri per creare un sistema di comunicazione ancora più potente”
un “Super Sayan” di trasferimento di informazioni che comunica con noi attraverso due processi separati: la priorità del suono e l’importanza del messaggio.
Perché è proprio questo che differenzia una poesia, un racconto o un tema da un testo canzone: il cervello attribuisce alle parole un valore di importanza e verità semplicemente perché associate al suono.
In un secondo tempo, la corteccia neuronale che si occupa dei processi di ragionamento, finisce di decifrare il messaggio e decide se l’informazioni arrivate – “Hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883, o “Mi sono innamorato di te” di Tenco – siano importanti o no.
“Le canzoni sfruttano strade speciali per arrivare al cervello che l’evoluzione ha creato per la nostra sopravvivenza”
“Trasmettere emozioni e informazioni: quali sono le tecniche?“
“Se avete deciso di arrivare fino a questo punto della lettura, dovrebbe essere ormai chiaro che il suono ha una importanza fondamentale nella trasmissione dell’informazione, ma questa ha poi un vero valore se contiene qualcosa di importante, ed è questo il ruolo delle parole”
Ci sono canzoni con musiche molto belle e testi insignificanti, e viceversa esistono testi di grande bellezza che sono stati associati a musiche di scarso valore.
Come lavorano gli autori per raggiungere il loro obiettivo di comunicazione utilizzando melodie e parole? definiamo alcuni concetti e tecniche per arrivare alla risposta finale:
Quando musica e parole sono importanti, si muovono in simbiosi per esprimere il messaggio per cui sono state create, e raggiungono il loro obiettivo di comunicazione- siamo di fronte non più ad un semplice abbinamento di linguaggi ma ad una vera e propria magia:
con questi requisiti, le canzoni diventano super linguaggi tridimensionali che raggiungono i nostri sensi attraverso combinazioni di modi che hanno il potere di farci battere il cuore, rallentare il respiro, distrarre, sognare, riflettere.
Quando ci riescono non siamo più di fronte a semplici canzoni ma a quelli che consideriamo “Capolavori”.
Se le emozioni suscitate da una frase melodica ( che il cervello interpreta come informazione di tristezza, gioia, rabbia, quiete) si abbinano a parole che esaltano il messaggio sonoro (parole tristi, di gioia, di rabbia o tranquillità) – quindi quando esiste una coerenza dei messaggi sonori e letterari– siamo di fronte ad una buona comunicazione.
ALCUNE TECNICHE PRATICHE
In pratica la costruzione di una canzone può partire dal messaggio, il testo, o dalle emozioni suscitate dall’ abbinamento di note, la musica.
- Volete trasmettere una sensazione di gravità, importanza, severità?
Le prime note dell’attacco della nona di Beethoven sono un ottimo incipit sonoro (e il resto dell’opera sonora contribuisce a comunicarci un senso di nervosismo, inquietudine, mistero)
- Volete impressionare, incuriosire, conquistare l’attenzione di chi vi ascolta o legge con un racconto?
Le prime righe de “La metamorfosi” del 1915 di Franz Kafka sono un incipit letterario molto intrigante:
“Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po’ la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante”
- Anche se a volte bastano trucchi molto più semplici per conquistare l’attenzione dell’ascoltatore: come il grido iniziale della canzone “I feel good” di James Brown
Per rispondere praticamente al quesito “Prima il testo o la musica” bisognerebbe definire l’obiettivo della canzone, pur non dimenticandoci che i capolavori sono costituiti di parole e musiche di grande qualità abbinate con sensibilità
CONCLUSIONE
Arriviamo alle questioni pratiche: una canzone si scrive partendo dal testo o partendo dalla musica?
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Se avete intenzione di scalare le classifiche di Spotify della musica di intrattenimento e competere con Justin Bieber o Madonna, Mariah Carey o Adele, Martin Garrix o Lady Gaga, -o il nostro Tommaso Paradiso– probabilmente dovreste iniziare a scrivere partendo dalla musica, perché il successo di questi personaggi si basa su meccanismi meno legati alla qualità dell’informazione intrinseca di una canzone, (immagine, voce, utilizzo del genere musicale, e facili consensi, negli artisti decritti).
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Se volete rimanere nella storia della musica per lo spessore delle cose che dite, e seguire le orme di chi ci ha trasmesso parole che ci hanno emozionato, come De Andrè, Battiato, Lucio Dalla, Gaber, De Gregori, Bob Dylan, Leonard Cohen, Georges Brassens , Eminem, Paolo Conte, dovreste iniziare la costruzione di una canzone partendo dal testo.
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“Senza mai scordarvi che migliaia di grandi artisti ci hanno regalato capolavori indimenticabili semplicemente rimanendo in equilibrio tra la bellezza della musica e l’importanza del testo, a volte sconfinando in uno o l’altro dei due mondi di comunicazione“. La lista è infinita e rappresenta il mondo della musica in generale:
Paul McCartney, Vasco Rossi, John Lennon, Zucchero Fornaciari, Chuck Berry, Mick Jagger, Keith Richards, Carole King, Gerry Goffin, Tiziano Ferro, Paul Simon, Joni Mitchell, Stevie Wonder, Michale Jackson, laura Pausini, Paul Simon, Bob Marley, Bruce Springsteen, Elisa, Neil Young, Bono, David Bowie, Elton John, Ed Sheeran, Eagles, Queen, PinkFLoyd, ,Lady Gaga.
“Per concludere credo che l’obiettivo di ogni autore sia scrivere con il cuore facendo riferimento a esempi illustri che hanno saputo legare perfettamente i due mondi di comunicazione, la musica e le parole: Mogol e Battisti come esempio generale”
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