❝Volete avventurarvi nel mondo della scrittura delle canzoni? Per voi 10 consigli professionali per guidarvi passo passo verso la realizzazione di un testo da esperti, pronto per essere musicato e diventare la vostra canzone d’autore❞
1) Partite dal Titolo
‹ Il titolo di un brano racchiude nella maggior parte delle canzoni la parola chiave o il concetto principale della storia che racconterete ›
Scegliere di cosa vorrete parlare è un ottimo metodo per iniziare il vostro testo canzone. Indirizzare i pensieri creativi verso una direzione precisa vi permetterà di ottimizzare la scelta degli argomenti e in molti casi di identificare la parola chiave che sintetizzerà il cuore della vostra narrazione, e diventerà – quasi sempre, ma non necessariamente – il Titolo del brano.
‹ Ricordate che il Titolo di un testo non identifica la qualità dell’opera stessa ›
Esistono brani di grande levatura con titoli non indovinati e titoli ricercati per opere senza particolari meriti. Pensate al mondo dei libri e quante volte vi sarà capitato di essere affascinati da un titolo che non ha poi soddisfatto le aspettative.
I titoli delle canzoni, quindi dei testi delle canzoni, sono così: trailer pubblicitari che possono aiutare la divulgazione dell’opera senza in fondo rappresentarla realmente.
[Se vuoi approfondire guarda qui: Blog D’autore di Gae Capitano: Lezione 1: Il titolo di un testo canzone ]
2) Annotate i pensieri
‹ Annotate i pensieri perchè – semplicemente – fuggono ›
Per ogni autore è un obbligo imparare a prendere nota dei pensieri nel momento in cui si manifestano: scriveteli, memorizzateli su una nota o vocale del cellulare, ma imparate a farlo immediatamente, prima che le distrazioni li cancellino. Avere sempre con sé un diario o quaderno dalle pagine vuote è uno dei metodi più semplici.
Selezionate poi il materiale letterario più interessante.
3) Decidete la struttura generale che avrà il vostro testo
‹ Scegliete di quali periodi sarà formata la vostra canzone e in che ordine saranno presentati ›
I periodi sono parti della canzone a cui vengono attribuiti -per convezione- particolari stati emozionali della melodia o del racconto: Le Strofe sono per esempio la parte riflessiva della melodia e la parte esplicativa di un racconto, mentre i Ritornelli sono solitamente le parti più immediate e memorizzabili della melodia e la parte più importante del testo raccontato.
Le canzoni utilizzano molti stati emozionali per la loro comunicazione e nel tempo i periodi hanno assunto nomi convenzionali per descrivere il loro ruolo nell’evoluzione della melodia: Intro, Bridge, Special. Stacchi, Coda , e molti altri.
Definire la struttura generale di un testo è un po’ come delineare il perimetro di un campo da calcio con la sabbia, segnalare il dischetto di centrocampo e l’area dei portieri: serve a porre dei limiti allo spazio dove lavoreremo.
Una struttura molto semplice e molto utilizzata nel mondo delle canzoni è per esempio la sequenza di periodi: Strofa-Ritornello-Strofa- Ritornello.
4) Decidete di quante frasi saranno formati i vostri periodi
‹ Ogni strofa o ritornello conterrà un numero finito di frasi: decidete un numero indicativo che vi permetta di enunciare quello che volete raccontare ›
4 frasi per ogni periodo (4 frasi per le strofe e 4 frasi per i ritornelli) potrebbe essere un buona scelta di partenza, in grado di permettervi di formulare pensieri né troppo brevi né troppo lunghi.
‹Ricordate sempre che le canzoni sono costituite da parti musicali che si ripetono›
Periodi con lo stesso nome ( Strofe e Ritornelli nel nostro esempio) dovranno essere costituite quindi dallo stesso materiale letterario: in una strofa regolare troveremo lo stesso numero di frasi -e frasi della stessa lunghezza- di tutte le altre strofe presenti nel nostro brano.
Stessa regola per i Ritornelli; nel caso dei ritornelli per esempio si utilizza spesso la tecnica di mantenere lo stesso testo letterario: i ritornelli avranno quindi le stesse parole e -matematicamente- il materiale letterario che li compongono (numero di frasi e sillabe totali) rimarrà invariato.
5) Scegliete la lunghezza delle singole frasi che costituiranno le vostre strofe e ritornelli
‹Conteggiare le sillabe vi permetterà di essere precisi nel formulare frasi della stessa lunghezza›
Per esempio, la scelta di adottare frasi costituite da 8 sillabe (fra-se-da-o-tto-sil-la-be) vi permetterà di scrivere brevi pensieri di senso compiuto che- ripetuti per il numero di frasi scelto (4 nel nostro caso)- costituiranno costruzioni letterarie molto regolari.
“I disegni delle Nuvole
in mezzo al cielo liberi
distrattamente fragili
nel vento si rincorrono“
Nessuno ci vieta naturalmente di scrivere frasi di lunghezza diversa e di adottare un numero differente di righe per le nostre strofe e ritornelli, ma la scelta di periodi così regolar, in particolare nei nostri primi passi, darà vita a strutture molto ordinate, semplici da leggere e facili da musicare da parte di un compositore.
6) Scrivete il testo completo, anche in forma provvisoria
‹Sostituire parole già esistenti, piuttosto che inventarle direttamente, è una procedura più semplice per i nostri meccanismi mentali›
Iniziate riempendo tutti gli spazi che avete programmato inizialmente;
nel nostro caso:
1 [una prima strofa di 4 righe di singole frasi da 8 sillabe] seguita da
2 [un primo ritornello di 4 righe di singole frasi da 8 sillabe] seguito da
3 [una seconda strofa di 4 righe di singole frasi da 8 sillabe] seguita da
4 [un secondo ritornello di 4 righe di singole frasi da 8 sillabe]
Come già accennato, in molte canzoni i due ritornelli hanno le stesse parole, quindi per scrivere il secondo ritornello potete semplicemente copiare in modo identico il primo.
7) Decidete chi racconta la storia
‹Le storie possono essere raccontate da diversi punti di vista: scrivete in prima o terza persona›
L’incipit de “La donna cannone” di Francesco de Gregori è scritto in prima persona: è direttamente la protagonista a narrare la storia:
“Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno
Giuro che lo farò
E oltre l’azzurro della tenda, nell’azzurro io volerò”
Mentre in “Bocca di Rosa” di Fabrizio De André, la storia è raccontata da una terza persona:
“La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore, metteva l’amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l’amore sopra ogni cosa”
Ricordatevi di non cambiare tipo di narrazione durante la scrittura del testo: è una tecnica che potrebbe confondere l’ascoltatore. Scegliete se raccontare in prima o terza persona e mantenete quel modo per tutto il testo.
8) Scegliete in che stile raccontare la storia
‹Naturali come Vasco Rossi, eleganti come Fiorella Mannoia o sofisticati come Franco Battiato?›
Non ci sono modi migliori di altri ma solo tipi di comunicazione diversa, e la comunicazione diventa efficace quando tutti gli elementi che la compongono ( stile, linguaggio, intensità, pasta sonora, ambientazione, velocità, e ..) sono coerenti con il messaggio che si vuole trasmettere.
“Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra.
Sally ha patito troppo, Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso
Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza
Per ogni candida carezza tanto per non sentire l’amarezza
Senti che fuori piove, senti che bel rumore”.
L’eleganza dell’interpretazione di Fiorella Mannoia e la spontaneità della scrittura di Vasco Rossi si fondono in questo brano intenso, “Sally“, dove la scelta stilistica -è Vasco l’autore- si basa sul meccanismo di un racconto diretto, senza uso di metafore o artefici linguistici, una narrazione semplice, emozionale, confidenziale che trova il suo apice nella semplicità dell’ultima frase, dove la domanda si rivolge direttamente all’ascoltatore: “Senti che fuori piove, senti che bel rumore”
Molto complesso invece lo stile linguistico del maestro Battiato che in “Centro di Gravità permanente” sceglie di accompagnarci in un caleidoscopio di immagini inusuali, originali e cosmopolite:
“Una vecchia bretone
Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming”
Come per la narrazione in prima o in terza persona, anche lo stile che si è scelto per raccontare la storia dovrà essere mantenuto dall’inizio alla fine del testo per non creare confusione e mantenere una tensione narrativa efficace.
9) Posizionate il titolo che avete scelto nel ritornello
‹Il ritornello è l’apice della parte musicale di un brano e il cuore della narrazione di un testo canzone: utilizzate quel posto d’onore per mettere in risalto il punto focale del vostro racconto (il senso, il concetto) o il titolo che avete scelto per rappresentarlo›
Non è un passaggio obbligatorio, infatti esistono canzoni belle e famose come “I Giardini di Marzo” di Mogol Battisti dove il titolo non è citato:
“Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell’anima
In fondo all’anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L’universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è”.
Ma nella stragrande maggioranza dei casi i concetti chiave o la parola che li rappresenta – quindi il Titolo- lo troverete nel punto centrale di una canzone.
Quindi prima di avventurarsi in sperimentazioni, perchè non utilizzare questa tecnica così efficace da essere utilizzata da sempre da tutti i grandi autori?
10) Ottimizzate il testo
‹Utilizzate il materiale letterario selezionato al passo 2, per completare il vostro testo›
- Abbiamo definito il titolo o il concetto chiave
- Scelto struttura generale e lunghezze precise per le frasi
- Deciso lo stile e chi racconterà la storia
- Posizionato il titolo nel punto più importante della nostra narrazione musicale e letteraria- il ritornello-
- Seguito il consiglio di completare comunque anche in modo provvisorio la scrittura del testo.
Il risultato tra le nostre mani sarà sicuramente un pacchetto di materiale letterario ordinato con caratteristiche dall’ impronta standard e professionale, facilmente riconoscibile a prima vista e apprezzabile dagli esperti o addetti ai lavori.
‹Ma come per ogni opera di scrittura la bellezza è nei contenuti›
Mettiamo mano alle idee selezionate nel passaggio numero 2 e andiamo ad incorporare le idee più belle, le parole più ricercate -o semplicemente quelle più efficaci alla comunicazione- sostituendole a quelle del testo provvisorio.
Come accennato, il nostro cervello esegue più facilmente un compito di sostituzione piuttosto che quello di creazione da zero: i processi mentali creativi appartenenti alla zona della corteccia neuro celebrale sono in grado di identificare in modo inconscio le strutture matematiche facilitando il compito di effettuare sostituzioni di periodi e parole in modo efficace, processi che naturalmente con il tempo e l’esperienza diventeranno sempre più veloci e naturali.
Utilizzate rimari, dizionari, analisi di sinonimi e contrari e persino tecniche di sblocco della scrittura per migliorare il vostro testo e il vostro messaggio.
[ se vuoi approfondire la pagine del blocco della scrittura leggi qui: Blog d’autore – Gae Capitano – Il Blocco dello scrittore: tecniche]
❝Se avete seguito tutte le regole, il vostro testo canzone sarà pronto per il suo cammino professionale per diventare una bella canzone”.
“Sicuramente la vostra canzone!❞
© Gae Capitano @ Songwriting Academy